martedì 23 febbraio 2016

Etimologia delle macchine

In questo post vi propongo in nomi più bizzarri di tre macchine all'interno del mio ambito di ricerca:


Debimetro: è un flussometro montato sui condotti di aspirazione dei motori a combustione interna, e serve per misurare la quantità di aria aspirata dal motore. Ci sono diversi tipi di flussometri: a film caldo, a filo caldo (elettrici) ed a piatto basculante (meccanico).
Il principio del debimetro a film caldo si basa sulla misura della corrente elettrica necessaria per mantenere a una certa temperatura - di solito 120 °C - una membrana immersa nel flusso d'aria in ingresso. La membrana viene riscaldata da un resistore e raffreddata dal flusso d'aria che le sottrae per dissipazione il calore fornito dal resistore. All'aumentare della corrente necessaria, misurata con un ponte di Wheatstone, corrisponde o un aumento del flusso d'aria o una diminuzione della temperatura dell'aria. Il debimetro a filo caldo impiega un filo anziché una membrana.
Altri tipi di debimetro usano una paletta (una specie di valvola a farfalla) che cerca di richiudersi o per gravità o con una molla di richiamo. L'aria che passa tende ad aprirla: l'angolo d'apertura ci dice quanta aria passa.
Il termine debimetro deriva dalle parole latine dēbĭbo (che vuol dire bere), e metrum la quale deriva dal greco μέτρον cioè "misura". Quindi misuratore del "bere", cioè di quello che beve il motore (aria). https://it.wikipedia.org/wiki/Debimetrohttp://www.mercedesforum.it/forum/mercedes-benz-sezione-tecnica/technical-information/4863-che-cos-%C3%A8-il-misuratore-di-massa-d-aria-a-film-caldo/page2

Tromboncini telescopici: tromboncini (a forma di tromba), telescopici (allungabili come il telescopio). Sono dei condotti facenti parte del circuito di aspirazione dei motori a combustione interna. La lunghezza dei tromboncini è variabile da un minimo, agli alti regimi, ad un massimo, ai regimi più bassi, in modo tale che ad un particolare regime di rotazione si ha l'ottimizzazione del rendimento volumetrico del motore, sfruttando la riflessione delle onde di pressione nel condotto di aspirazione.
La prima realizzazione in F1 è dovuta alla Ferrari con il motore 291 che debuttò nelle prove del GP del Messico del 1991, subito dopo la Ferrari, seguì questa strada anche la Honda con il 12V Ra 121E, qualche gran premio dopo. I due sistemi erano molto diversi fra loro, il sistema Honda denominato VIS era un sistema che permetteva soltanto due posizioni della parte mobile del condotto, o tutto alzato o tutto abbassato in un solo range di giri. I tecnici Honda notarono un notevole miglioramento: a prima approssimazione il valore ai bassi-medi regimi della coppia era prossimo a quello di un V10 con aspirazione a geometria fissa. Il sistema Ferrari era un sistema molto più complesso infatti permetteva non solo 2 posizioni ma più posizioni intermedie fra il massimo e il minimo. http://www.f1grandprix.it/campionato2001/tecnica/aspirazionevariabile.htm


Distribuzione desmodromica: Il nome "desmodromico" deriva dalle parole greche "desmos" = controllata e "dromos" = corsa. Già dal nome, quindi, si intuisce che si tratta di un sistema di distribuzione nel quale la corsa della valvola è controllata sia durante la fase di apertura che in quella di chiusura. Proprio in quest'ultima fase si racchiude tutta la differenza con il “classico” sistema di distribuzione, nel quale infatti a richiamare le valvole ci sono delle molle, che hanno dei tempi di reazione noti, che anche se rapidissimi non possono essere ignorati. Il sistema desmodromico, cioè a corsa controllata, dispone di due camme per ogni valvola: una che si occupa dell'apertura, come in qualsiasi motore, e un'altra che si occupa della chiusura (al posto delle molle che in questo caso sono assenti) e possono essere sia SOHC che DOHC, ovvero sia monoalbero che bialbero. Il sistema Desmodromico Ducati, che abitualmente si abbrevia in Desmo, è spesso usato nei motori che devono avere prestazioni alte proprio perché quando il numero di giri del motore diventa particolarmente elevato si creano circostanze critiche, infatti il tempo di reazione delle molle per la chiusura delle valvole limita la possibilità di cercare di raggiungere regimi sempre più elevati; il rischio consiste nel fatto che il singolo pistone potrebbe già trovarsi in posizione di punto morto superiore e la molla non abbia ancora fatto in tempo a richiamare la valvola in posizione di chiusura, causando l'immediata e gravissima rottura del motore determinata dallo scontro tra il pistone e una valvola non ancora chiusa. http://www.marrocchimoto.com/assistenza-marrocchi-moto/il-desmodromico.html






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